Manicure giapponese: cos’è e come si fa

Trattamento di manicure giapponese

Conosciuta anche come P-shine è il nuovo trend in campo manicure giapponese che arriva direttamente dall’omonimo paese. È una tecnica onicotecnica per fare la manicure naturale di mani e piedi ideale nel caso di unghie fragili e deboli che tendono a sfaldarsi con facilità. 

Si sa, infatti, che il Giappone è considerato il paese di riferimento per i trattamenti estetici che rendono le donne giapponesi tra le più belle e curate del mondo.

Le sue origini però non sono recenti. Già gli aristocratici giapponesi la usavano per affermare la propria appartenenza ad un ceto sociale nobile, ossia le unghie curate erano sinonimo di ricchezza.

Scopriamo insieme cos’è la manicure giapponese e come si fa.

Cos’è la manicure giapponese?

La manicure giapponese è un trattamento per la cura delle unghie approdata dall’Estremo Oriente. Abbiamo accennato all’inizio del nostro articolo un’altra denominazione del trattamento – appunto p-shine – in onore del più famoso brand nipponico di kit per la manicure orientale. 

Nello specifico, la manicure giapponese, è una tecnica innovativa basata sulla cera d’api e l’utilizzo di una speciale lima in pelle di camoscio per lucidare, nutrire e fortificare l’unghia in modo naturale.

Come tutti sappiamo è abbastanza frequente che le unghie si spezzino. Ciò accade a causa di una costante fragilità data dall’uso di prodotti che spesso non rispettano la struttura delle unghie. Così queste si infiammano e rovinano rendendole, nella maggior parte dei casi, gialle e opache.

L’utilizzo di prodotti naturali, la rapidità dei passaggi e il risultato finale, con unghie più forti e belle, fanno sì che questo metodo per la cura delle unghie sia sempre più popolare e richiesto.

La manicure giapponese differisce dalla manicure russa per i diversi prodotti utilizzati. Se quella russa, infatti prevede l’utilizzo di cosmetici chimici o l’applicazione di smalti, la nail care giapponese mira alla salute dell’unghia in maniera naturale. In tal senso, una volta che la cera penetra all’interno dell’unghia, si avrà un notevole effetto rimpolpante. Ma non solo. Si garantirà anche il rinvigorimento delle cellule e quindi la conseguente ricrescita.

Proprio per questo la p-shine è consigliata anche a donne in gravidanza o in allattamento. Diverso è il caso degli intolleranti verso determinati composti chimici che talvolta possono scaturire reazioni troppo aggressive. 

Inoltre, rispetto ad altri tipi di trattamenti per le unghie, è richiesta per i benefici rigeneranti della cera d’api, oltre che per la durata fino a due settimane.

Manicure giapponese

Manicure giapponese: come si fa

La manicure giapponese prevede diversi passaggi standard che ad ogni modo devono essere eseguiti con la massima precisione. 

Vediamo step by step i passaggi per eseguire il trattamento.

I primi 3 step

  1. La pulizia. Dopo aver studiato la tipologia di unghia su cui applicare il frammento è essenziale procedere con un’attenta pulizia e sgrossatura dell’unghia. La ripulitura si esegue attraverso l’utilizzo di soluzioni disinfettanti a base di principi attivi naturali e biologici con lo scopo di eliminare i batteri che si depositano sulle lamine. 
  2. Le cuticole. Tramite l’utilizzo del bastoncino di legno per le cuticole si spingono delicatamente le cuticole verso il basso per poter rimuovere agevolmente la pelle morta. Il primo step consiste nel cospargere le cuticole con un prodotto oleoso a base di estratti di alghe, di bambù, di vaniglia, di tè rosso e di semi di loto, spesso miscelati ad olio di ylang-ylang.
  3. La limatura. Questa fase prevede l’uso di una lima di cartone la cui superficie è granulosa e quindi capace di rimuovere senza troppe difficoltà le parti di lamina ungueale in eccesso. Un’altra tipologia di limatura può essere fatta conuna lima buffer da utilizzare prima dalla parte con grana più grossa e poi procedendo con quella più sottile sempre per normalizzare e migliorare il letto ungueale.
Limatura delle unghie

Le tre fasi finali

  1. Stesura della cera d’api. Quando la forma dell’unghia è ormai stabilita e la sua superficie è pulita si può procedere con la stesura della cera d’api. Quest’ultima viene pressata in maniera omogenea per permettere al prodotto di filtrare fino in profondità. Per verificare che la lamina sia completamente ricoperta ci si può avvicinare ad una fonte luminosa per evidenziare i punti in cui la cera non è stata spalmata.
  2. La lucidatura. Con l’ausilio di una lima in pelle di camoscio si procede alla rimozione del prodotto in eccesso e alla conseguente stesura in maniera uniforme. Si tratta del passaggio fondamentale che, pertanto, deve essere svolto con massima accortezza fino al momento in cui la lamina ungueale risulta lucida, ma non unta. Inoltre durante questa fase si esegue anche una speciedi massaggio che migliora la circolazione e aumenta il flusso sanguigno e di conseguenza l’ossigenazione dei tessuti.
  3. Applicazione della polvere. Eccoci qui all’ultimo passaggio. In questo caso lo scopo è migliorare l’efficacia della cera in pasta così da proteggere il film protettivo superficiale. Parliamo di una sostanza a base di perle naturali polverizzate amalgamate a polvere di riso che, grazie all’alta percentuale di calcio, consente all’unghia di rinvigorirsi e sbiancarsi. 

Alla fine del trattamento, la cui durata è di circa 90 minuti, noterete un cambiamento straordinario. Unghie lucide, sane e naturali come se fossero ricoperte di smalto semipermanente.

Lucido per unghie

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